16 ottobre 2024
PR ed enogastronomia, cambiare lo storytelling si può (anzi, in certi casi, si deve)
Le PR applicate al settore dell’enogastronomia di qualità vanno oltre la semplice descrizione di un prodotto e delle sue caratteristiche: la campagna sui media deve necessariamente creare uno storytelling efficace e coinvolgente dei territori e delle tradizioni locali in cui nascono le DOP, le IGP, le ITG, le DOC e le DOCG, che successivamente raggiungono le tavole italiane ed internazionali. Dietro ad un cibo e ad un vino, c’è, infatti, un “mondo” locale o micro locale che differenzia questi prodotti da quelli mass market.
Se, da un lato, le aziende e i PR sono poco vincolati ai gusti di una clientela proveniente dall’estero, poiché il prodotto deve mantenere la sua identità, spesso, però, risulta difficoltoso intercettare e rendere accessibili le eccellenze dei territori ad alcuni target specifici.
Un esempio riguarda l’allontanamento dei millennial dal consumo di vino. Nate Westfall, blogger statunitense di 34 anni, spiega in un articolo pubblicato su Il Gambero Rosso che le cause sono essenzialmente tre: l’aumento dei prezzi delle bottiglie, l’assenza di annunci sui servizi di streaming, sui social e sui podcast, piattaforme preferite dai giovani, e la percezione che i ragazzi non si sentano ben accolti alle degustazioni in cantina, appuntamenti ai quali partecipa soprattutto un pubblico adulto.
Come invertire questo trend? Con format innovativi, come quello di Signorvino, la catena di enoteche 100% made in Italy che ha cambiato lo storytelling del “nettare degli dei”.
Nato nel 2012 grazie a Sandro Veronesi, creatore e presidente del Gruppo Calzedonia, oggi conta 34 punti vendita in Italia, un punto vendita a Parigi e uno a Praga. Quest’anno il fatturato della “Grande Cantina Italiana” punta a raggiungere gli 86 milioni di euro, confermandosi un brand vincente nel settore dell’enogastronomia. Nei punti vendita, oltre all’enoteca, è presente anche un ristorante che propone piatti dei singoli territori con un’accurata selezione delle materie prime.
Vediamo insieme i motivi di questo successo.
Il cambio del linguaggio
Signorvino, per la prima volta, ha reso il prodotto e le tematiche collegate al “nettare degli dei” accessibili non solamente agli esperti del settore enologico, ma anche alle persone comuni. Questo svecchiamento dell’enologia, che diventa più “fresca” e contemporanea, si riflette sul training del personale: la figura del wine specialist, una sorta di enologo 2.0 in grado di semplificare le informazioni e raccontare aneddoti e curiosità su un vino, diventa centrale per conquistare anche le giovani generazioni.
Gli eventi nei punti vendita
In ogni punto vendita il team organizza un ricco calendario di eventi, tra cui lezioni, tasting, masterclass e percorsi formativi per avvicinare la platea consumer ai produttori. La strategia omnicanale del sistema "online to offline" (O2O) si è rivelato efficace perché risponde alle diverse preferenze dei clienti, offrendo loro la comodità dell'e-commerce insieme all'esperienza fisica in negozio: il consumatore può scegliere di ricevere le bottiglie a casa oppure ritirarle nel punto vendita, può ordinarle sul sito oppure direttamente in store. Questa omnicanalità ha permesso a Signorvino di fidelizzare i clienti alle attività dei punti vendita, generalmente ubicati nei centri storici delle città.
L’attività sui social
L’attività sui social ha giocato un ruolo chiave nel rafforzare il legame con i consumatori, soprattutto con il target dei millennial. Le iniziative come Lezioni di Vino, le wine experience e le dirette Instagram di "1 bottiglia per 2" non solo hanno attirato l’attenzione di questa fascia di pubblico, ma hanno anche creato una comunità virtuale appassionata. Questi contenuti digitali hanno permesso di educare i giovani consumatori al mondo del vino in maniera coinvolgente e accessibile, rendendo l’esperienza più interattiva e divertente. Le dirette su Instagram, in particolare, hanno offerto un’opportunità unica per il dialogo diretto con gli esperti, promuovendo non solo i prodotti ma anche un vero e proprio lifestyle legato al marchio.
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A presto,
Francesca Caon